03 ottobre 2021

Finalmente i Sardi hanno deciso di marciare verso il Governo Regionale.

Da nord a sud dell'Isola i Sardi hanno deciso di marciare fino alle porte dei palazzi del Governo regionale per portare la loro protesta per lo smantellamento dell'assistenza medica.

Primo tra tutti i problemi che stanno determinando lo spopolamento dei territori periferici e dell'interno.
Speriamo che serva a smuovere la nostra classe politica, stanca ed esausta dopo il gravoso impegno per le Province, gli staff regionali, gli instabili equilibri nella maggioranza, il travaglio per il parto della Legge Omnibus.
Magari, la classe dirigente regionale mirava ad un graduale ritorno al consueto, placido, sereno e tranquillo teatrino della politica.

O, al massimo, impegnarsi in qualche incontro salottiero o conferenza stampa, per parlare di Unesco, dell'incarico assegnato al Presidente Solinas come commissario straordinario ai cantieri stradali della Sardegna quasi ammuffiti, e poco altro.

Ma sarebbe veramente interessante, per tutti i Sardi, conoscere le vere ragioni delle recenti visite in Sardegna, passate un poco sotto traccia, di alcuni Ministri, soprattutto quella del Ministro alla Transizione Ecologica, che sembrerebbe venuto nell'Isola solo per riparlare e ribadire iniziative ed interventi noti ed arcinoti.
O magari si è parlato anche di altro?

Magari del Deposito Nazionale per le scorie nucleari.

E ancora, vista la partecipazione al summit dei colossi del settore energetico, Enel, Terna, Ep, Snam, Saras e Italgas, non è che costoro, con la forte sponsorizzazione del Ministro Cingolani, stiano verificando la concreta possibilità di spartirsi terra e mare della Sardegna per le loro mega installazioni ecologiche, eoliche e solari, non inquinanti, che salvaguardano l'ambiente e gli ecosistemi marini e montani????

E' difficile pensare che tutti questi big si siano scomodati per parlare di aria fritta. E non crediamo che si stessero accordando perché, finalmente, i Sardi e le imprese sarde abbiano lo stesso trattamento tariffario praticato nel resto dell'Italia. 

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