
Oggi è giornata di sciopero generale. A chiamare allo sciopero i
lavoratori sono stati i sindacati di base, gli unici ormai rimasti a
rappresentare realmente i lavoratori. Gli altri, CGIL in testa, sono ormai
appiattiti sull’agenda governativa, non rappresentano e tutelano gli interessi
dei lavoratori che ormai li percepiscono come distanti.
Una distanza plasticamente ravvisabile questa mattina durante il
corteo di Milano. Di passaggio davanti al presidio CGIL presso la Camera del
Lavoro meneghina i manifestanti hanno sonoramente contestato la CGIL. Dal
Draghi vaffanculo di sabato, siamo passati al Landini vaffanculo di
lunedì.
E bisogna dire che la CGIL non ha fatto proprio nulla per tentare di
riavvicinarsi a quel mondo che dovrebbe rappresentare. Il green pass
penalizzerà tanti lavoratori che non vogliono o non possono vaccinarsi, i quali
dal prossimo giorno 16 - giorno in cui scatterà l’obbligo di lasciapassare -
saranno costretti a spendere una cifra esorbitante in tamponi per poter
lavorare, da decurtare ai già magri salari, o andranno incontro la
licenziamento.
Hanno aderito alla protesta anche i lavoratori portuali di Trieste che
hanno ribadito un concetto ben chiaro: «Non entrerà nessuno di noi il giorno 15
ottobre, se anche uno solo sarà lasciato fuori perché senza green pass».
Si chiama solidarietà di classe, ed è ora che la classe operaia
riscopra questa arma importantissima, come indicano i lavoratori portuali di
Trieste. Gli stessi che già dopo gli ormai ben noti fatti di Roma, con
l’assalto fascista alla CGIL, riguardo alla loro adesione allo sciopero
scrivevano: «Domani in corteo non dovremmo cadere in tranelli infiltrazioni o
quel che sia di fuorviante da una manifestazione per la libertà e no green pass
non bisogna usare violenza in nessun caso di base e soprattutto contro
sindacati, TV, giornalisti».
Perché in caso di episodi genere «li rendiamo solo martiri e gli diamo
importanza. Importanza che non si meritano.
Dobbiamo essere indifferenti nei loro confronti.
Anzi auspichiamo che domani chi fa parte delle forze dell'ordine
capisca che è un diritto anche loro la libertà di scelta e si unisca a noi al
corteo.
Noi manifesteremo in modo pacifico».
Cosa che è avvenuta e che conferma la grande intelligenza dei portuali
di Trieste.
Infine, una domanda: verranno tacciati di essere NoVax e fascisti
anche loro?
Fonte: l'AntiDiplomatico
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