01 settembre 2025

Mariella Amisani: la forza gentile che guida lo sviluppo locale in Sardegna

Un articolo sul valore del suo impegno per i territori e per le comunità.    


Quando penso a Mariella Amisani, alla sua figura e al ruolo che oggi ricopre, non riesco a limitarmi a un semplice elenco di incarichi e di successi. Per me, parlare di lei significa riflettere su un modo diverso di concepire la politica locale e lo sviluppo dei territori, fatto di passione, concretezza e capacità di ascolto. Non è una dirigente distante, non è una rappresentante istituzionale chiusa nei palazzi: è una donna che ha deciso di vivere e agire nel cuore delle comunità, mettendo al centro i bisogni reali delle persone.

In un tempo in cui la politica sembra spesso ridotta a slogan, Mariella Amisani incarna un approccio serio, coerente e umano. Ed è proprio questa combinazione che la rende una guida credibile non solo per il GAL Linas Campidano, ma anche per Assogal Sardegna, l’associazione che riunisce tutti i 17 GAL dell’isola.


Il valore di una leadership riconfermata

Il fatto che Mariella Amisani sia stata riconfermata alla guida del GAL Linas Campidano non è un dettaglio secondario. In un contesto complesso come quello della progettazione europea e dello sviluppo locale, dove spesso i mandati sono vissuti come esperienze brevi e frammentate, la sua conferma dimostra fiducia e continuità.

La sua presidenza non è stata solo amministrazione di bandi, ma visione strategica. Il GAL Linas Campidano, sotto la sua guida, è diventato uno strumento vivo, che ha portato avanti progetti concreti su più fronti: dall’agricoltura multifunzionale alle energie rinnovabili, fino alla creazione di servizi per le comunità locali.

Io credo che la vera misura di un leader si veda proprio qui: nella capacità di trasformare un ente tecnico in un soggetto vivo e utile, capace di fare la differenza nella vita quotidiana delle persone.


La prima donna alla guida di Assogal Sardegna

Il 13 giugno 2024 Mariella Amisani è stata eletta presidente di Assogal Sardegna, diventando la prima donna a ricoprire questo incarico. Questo evento, di per sé storico, non va letto solo in chiave simbolica. Certo, è importante che finalmente una donna sia al vertice di un’associazione che raccoglie tutti i GAL sardi, ma ciò che colpisce è il modo in cui Mariella ha saputo interpretare il suo nuovo ruolo: non come un traguardo personale, ma come una responsabilità collettiva.

In quel momento, non ha parlato di sé, non ha rivendicato meriti individuali: ha parlato dei GAL, della loro funzione, della necessità di rafforzarli e di sostenerli. Ha parlato di comunità, di collaborazione, di futuro condiviso. Questo, a mio avviso, è il tratto più distintivo della sua leadership: l’assenza di narcisismo e la capacità di mettere sempre davanti il bene comune.


Il coraggio di denunciare le contraddizioni del sistema

Una delle cose che più apprezzo di Mariella Amisani è il suo coraggio nel dire le cose come stanno. Non è facile, soprattutto quando ci si trova a dover dialogare con istituzioni regionali o nazionali, esporsi apertamente e denunciare ciò che non funziona.

Eppure, lei lo fa con chiarezza e determinazione. In più occasioni ha ricordato come i GAL si trovino a operare in condizioni finanziariamente insostenibili: costretti ad anticipare spese con fideiussioni personali o prestiti bancari a tassi altissimi, pur essendo enti che gestiscono fondi pubblici e che svolgono un ruolo strategico per lo sviluppo rurale.

Io credo che la sua voce sia importante proprio perché rompe il silenzio e fa emergere un problema che, per troppo tempo, è stato nascosto sotto il tappeto. Mariella non si limita a denunciare: propone soluzioni. Ha chiesto strumenti finanziari dedicati, un fondo regionale annuale, meccanismi che permettano ai GAL di lavorare senza rischiare la loro stessa sopravvivenza.


Una visione chiara: lo sviluppo nasce dalle comunità

Al centro della sua azione c’è un principio che condivido pienamente: lo sviluppo non può essere calato dall’alto, ma deve essere guidato dalle comunità locali. Questo approccio, conosciuto a livello europeo come CLLD (Community-Led Local Development), trova in Mariella un’interprete autentica.

Non è solo un concetto teorico: nei territori del Linas Campidano lo vediamo tradursi in progetti concreti. I bandi del GAL hanno sostenuto piccole imprese agricole, artigiani, servizi sociali, amministrazioni comunali. Ogni iniziativa è pensata per rispondere a bisogni veri, e non per fare semplice vetrina.

Quando ascolto Mariella parlare di questi progetti, percepisco sempre un senso di orgoglio e appartenenza. Non racconta numeri o cifre, ma storie: la storia dell’impresa che ha potuto diversificare le sue attività, del comune che ha potuto offrire un nuovo servizio ai cittadini, della cooperativa che ha investito nelle rinnovabili. È questo che fa la differenza: vedere i volti dietro ai progetti.


La forza di una donna in un mondo complesso

Non posso non sottolineare un aspetto che, personalmente, trovo molto significativo. Mariella Amisani si muove in un mondo che, per lungo tempo, è stato dominato da figure maschili. Il settore dello sviluppo rurale, così come quello delle amministrazioni locali, ha visto pochissime donne ai vertici.

Il fatto che oggi lei sia presidente di Assogal e presidente riconfermata del GAL Linas Campidano ha un valore che va oltre la sua persona: è un segnale di cambiamento culturale. È la dimostrazione che competenza, passione e autorevolezza non hanno genere.

Io credo che il suo esempio possa ispirare tante altre donne, soprattutto giovani, che desiderano impegnarsi per i propri territori ma temono di non avere spazio. Vedere una figura come Mariella aprire la strada è un incoraggiamento a credere che sì, è possibile guidare, decidere, cambiare le cose.


L’assemblea di Cagliari: un momento di verità

Ricordo con particolare attenzione l’assemblea pubblica del 31 marzo 2025 a Cagliari, voluta da Assogal Sardegna sotto la sua presidenza. Non è stata una semplice riunione tecnica: è stato un vero e proprio momento di verità.

Lì sono emerse tutte le difficoltà dei GAL, ma anche la loro straordinaria vitalità. Lì Mariella Amisani ha dato voce a un malessere diffuso, trasformandolo in una proposta politica concreta. Lì si è visto quanto sia fondamentale avere una guida capace di tenere insieme le istanze di 17 realtà diverse, senza mai perdere di vista l’obiettivo comune: fare in modo che i territori rurali non restino indietro.

Per me, quel giorno ha rappresentato la conferma di quanto la sua leadership non sia solo amministrativa, ma anche profondamente politica e comunitaria.


Una leadership fatta di ascolto e dialogo

Un altro aspetto che apprezzo molto di Mariella è la sua capacità di ascoltare. Spesso chi guida enti o associazioni rischia di chiudersi in una torre d’avorio, di perdere il contatto con le persone. Lei, invece, mantiene sempre aperto il canale del dialogo.

Lo fa con le istituzioni, cercando un rapporto costruttivo con la Regione. Lo fa con gli amministratori locali, che non vengono mai trattati come semplici esecutori, ma come partner. Lo fa con le imprese e le associazioni, che trovano in lei un’interlocutrice attenta e disponibile.

Io credo che questa capacità di ascolto sia la vera cifra della sua leadership. Non impone, non cala dall’alto: costruisce insieme. E questo, nel lungo periodo, è ciò che garantisce stabilità e fiducia.


Mariella Amisani come simbolo di speranza

Se dovessi sintetizzare ciò che rappresenta oggi Mariella Amisani per i territori sardi, userei una parola semplice ma potente: speranza.

Speranza che i GAL possano superare le difficoltà burocratiche e finanziarie. Speranza che lo sviluppo locale possa davvero diventare una realtà concreta, non solo una formula nei documenti europei. Speranza che la Sardegna possa crescere a partire dalle sue comunità rurali, dai suoi paesi, dalle sue campagne.

In un contesto spesso dominato da rassegnazione e disillusione, la sua figura è un punto di riferimento positivo, una dimostrazione che, con passione e competenza, si possono affrontare anche le sfide più complesse.


Conclusione: un cammino da sostenere

Scrivere queste riflessioni su Mariella Amisani mi ha portato a una convinzione chiara: il suo percorso non riguarda solo lei o il GAL Linas Campidano, ma tutti noi.

Ogni cittadino che vive in un piccolo paese, ogni imprenditore agricolo, ogni giovane che sogna di restare in Sardegna invece di partire, trova nel suo lavoro un tassello di futuro.

Io credo che il cammino che sta tracciando vada sostenuto, valorizzato e raccontato. Perché non parliamo solo di bandi o di fondi europei: parliamo di comunità che resistono, di persone che costruiscono, di territori che vogliono vivere e non sopravvivere.

E se oggi possiamo immaginare questo futuro con un po’ più di fiducia, è anche grazie a lei, a Mariella Amisani, a quella sua forza gentile che riesce a unire fermezza e umanità, coraggio e ascolto, visione e concretezza.


0 comments:

Posta un commento