05 settembre 2025

ARBUS, l’arte del barbiere che racconta la nostra identità

 


Ci sono mestieri che non appartengono soltanto al mondo del lavoro, ma che si intrecciano con la vita sociale, la memoria e perfino con l’immaginario collettivo. Uno di questi è senza dubbio quello del barbiere. Sabato 6 settembre alle ore 18:30, ad Arbus, all’interno del Museo Antonio Corda – Arti e Mestieri Antichi della Sardegna, questo antico mestiere diventa il protagonista di un appuntamento dal titolo eloquente: “L’arte del barbiere – Dalle botteghe di una volta fino ai trend di oggi”.

Un titolo che suona come una promessa: non si parlerà solo di rasoi e forbici, ma di un universo che tocca il cuore della nostra cultura. Perché il barbiere, nel tempo, è stato molto più di un semplice artigiano della cura personale. È stato confidente, psicologo improvvisato, osservatore privilegiato della vita comunitaria. La sua bottega era un piccolo teatro in cui si recitava la quotidianità: si discuteva di politica, si commentavano i fatti del paese, si rideva delle storie di vita. Sedersi sulla sua poltrona significava concedersi un momento di pausa, di chiacchiera e di socialità.

Il percorso proposto dal museo non si limita a un nostalgico ritorno al passato. È piuttosto un viaggio che intreccia tradizione e contemporaneità. Gli strumenti antichi, i gesti lenti e precisi, i profumi di dopobarba classici trovano il loro posto accanto alle nuove tendenze del grooming, ai design moderni delle barberie urbane, ai trend che oggi fanno del barbiere un professionista di moda. Eppure, al di là delle trasformazioni estetiche, resta immutato il valore simbolico del mestiere: quello di costruire relazioni.

Arbus, con il suo Museo Antonio Corda, si conferma luogo ideale per questo tipo di riflessioni. Non è un caso: il museo è da tempo custode di antichi mestieri e tradizioni che rischierebbero di perdersi. L’iniziativa si inserisce perfettamente in questo solco, offrendo non solo un’esperienza culturale, ma anche un’occasione per riscoprire il senso di comunità.

Quello che più colpisce è il carattere universale dell’evento. Ognuno di noi conserva un ricordo personale legato a una barberia: il primo taglio da bambino, le domeniche mattina passate a guardare i gesti rapidi del barbiere, il profumo inconfondibile della lozione che segnava la fine del rituale. Sono ricordi che raccontano molto di noi, perché il barbiere è stato ed è ancora oggi un punto di riferimento di socialità, un luogo in cui ci si sente parte di qualcosa.

Questo evento non è soltanto un omaggio a un mestiere, ma una dichiarazione d’amore a un’arte che ha saputo resistere al tempo e reinventarsi senza tradire la propria essenza. Un’arte fatta di precisione, estetica e ascolto. Forse è proprio questa capacità di unire tecnica e umanità che rende il barbiere una figura senza tempo, capace di attraversare le generazioni senza perdere fascino.

Il 6 settembre, ad Arbus, non si celebrerà soltanto la storia di un mestiere. Si celebrerà la bellezza dei gesti quotidiani che diventano cultura, la passione per il dettaglio che diventa arte, e quella dimensione sociale che, ieri come oggi, ci ricorda quanto abbiamo bisogno di incontrarci e raccontarci.


on venerdì, settembre 05, 2025 by Paolo Corrias | Leave a comment 

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